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Letteratura SpeleoRacconti di esplorazioni dai protagonisti

12 Febbraio 2012: GIUNZIONE

di Andrea Macconi

Nel trascorso fine settimana si è svolto un campo interno in Tacchi – Pian del Tivano (Como) approfittando dell’eccezionale secca e dal freddo (oltre i -30°C settimana scorsa sul Pian del Tivano…) che ha portato allo svuotamento dei cinque sifoni, normalmente pieni d’acqua e di cui si aveva notizia dell’ultimo svuotamento soltanto nel 2003. Nelle scorse settimane si era difatti verificato che il livello d’acqua stava progressivamente calando e settimana scorsa si era svolto un mega scavo collettivo in cui una sessantina di speleologi di mezza Lombardia aveva svuotato il tappo di sabbia lungo 25m che aveva intasato l’accesso fossile al sifone Tipperary. Da notare che l’aria era talmente forte che negli ultimi metri di scavo filtrava attraverso la sabbia e la ghiaia dell’intaso e appena è stato aperto il buco ha letteralmente risucchiato la sabbia….

Nello stesso weekend era stato rifatto il rilievo (circa 2km) del tratto sino al Tipperary ed esplorate alcune delle numerose diramazioni presenti. Il rifacimento del rilievo aveva permesso di notare su compass che la Tacchi si andava ad avvicinare paurosamente ai remoti rami della Supposta Giunzione in Stoppani…da rilievo mancavano 15m….inutile dire che avevamo avuto conferma di una cosa per noi esploratori quasi scontata. quella maledetta frana che ci aveva fermato dalla Stoppani era il fondo della Sala della Trincea!!! In pochi giorni quindi si è organizzato un campo interno.
Daniele Bassani (alias Conan) e Simona Saitta – A.S.C. sono entrati giovedì pomeriggio. Hanno iniziato a dare un’occhiata e rilevare il camino tra il primo e il secondo sifone. È stata raggiunta la fine del ramo lungo una sessantina di metri e disarmato. Venerdì mattina Simona Manzini ed io (Andrea Maconi – G.G.M.) abbiamo raggiunto i due nella zona del Ramo di Trentinaglia… capendo che erano lì perché siamo stati accolti da una serie di volgarità provenienti da Conan che tentava di piantare i fix per risalire il camino….

Verso le 12 Simona S. è dovuta uscire perché il giorno dopo lavorava. Conan l’ha accompagnata per un pezzo fuori, mentre Simona ed io abbiamo dato un’occhiata a un breve diverticolo e tolto un po’ di palta da un buchetto laterale zona III Sifone. Ritornato Conan, si è dedicato al completamento della risalita nel Ramo Trentinaglia. Ha piantato ancora alcuni fix su roccia indescrivibile ed è arrivato in cima. La risalita era talmente bella che mentre disarmavo la via dei fix sono cadute un paio di cenge. Arrivato in cima anche io abbiamo iniziato l’armo per fare salire Simona, che era ormai ferma da sotto da più di due ore. dopo altre 2 ore e mezza non avevamo ancora finito l’armo perché ci siamo accorti che la roccia era davvero schifosa (ma va??? Ci voleva un genio per capirlo.). Simona ha deciso dunque di andare a dormire al sacco a pelo, mentre Conan ed io abbiamo completato l’armo verificando che avevamo la possibilità di scendere il camino.

Ora è armato abbastanza bene, manca solo da frazionare gli ultimi 4m ma avevamo già rotto due punte del trapano per la selce e quindi abbiamo lasciato perdere. Sopra al camino, alto in totale circa 25m, c’è una bella galleria in salita larga oltre 5m. Si superano tre saltini in libera e dopo una sessantina di metri ci siamo fermati su un camino di circa 6m banale da risalire (piantando qualche fix).

Sopra c’è un accenno di condotta alta 15m e larga 5m….credo che sopra prosegua ancora qualche centinaio di metri. Dato che era ormai tardi abbiamo rilevato velocemente e siamo discesi dirigendosi al campo che avevamo posizionato nella spiaggetta sul fondo del Secondo Sifone. Verso 0.30 sono arrivati anche Davide Corengia, Valeria Nava, Luca Ferrero , Fosco Ratti (G.G.M.) e Luca Triacchini (futuro corsista G.G.M., promosso ormai ad
honorem ad istruttore!). Davide ha portato con sé, dato che aveva solo due sacchi leggeri (…) anche una tenda da 5 posti.

Di buon mattino siamo partiti e ci siamo diretti verso il Tipperary. Messe le mute stagne siamo entrati nello scivolo di sabbia che conduce al sifone. Conan ed io intanto rilevavamo con il vento che aspirava persino i fogli del rilievo dopo 20m Conan si è accorto che aveva la stagna buca e allora è tornato indietro. Intanto Davide faceva avanti e indietro con il materassino di Conan e le taniche vuote per trasportare i sacchi di materiale. Purtroppo il sifone è ben più complesso di quanto ci aspettavamo (solo Conan c’era stato) e in effetti ci sono circa 8m di sifone dove c’erano 15/20 cm d’aria e quindi faceva fatica a passare il materassino anche vuoto tra l’altro in quel punto l’acqua è fonda e quindi non si tocca. Vorrei al riguardo fare i miei più vivi complimenti a tutti quelli che negli anni ’80 si sparavano punte al di là del Tipperary…il passaggio non è davvero banale, tanto che metà di noi ha anche bevuto nel passare il punto basso (l’abbiamo passato a mio avviso non proprio nel modo corretto). Tra le altre cose il sifone è davvero lungo (circa 100m) e quindi anche la logistica del trasporto materiale non è stata banale, ma per fortuna c’era Davide che è ben più agile in queste condizioni di noi altri essendo speleo sub. Al di là del sifone iniziano le gallerie più belle che ho mai visto in Tivano, gallerie scavate in pressione dall’acqua senza la presenza di ghiaia e sassi e con morfologie di erosione davvero impressionanti.


La nostra guida Conan (l’unico che era stato in quei luoghi) ci ha condotto verso la Sala della Trincea, anche se lui stesso non si ricordava bene la strada per via dei numerosi bivi presenti. Con un po’ di fatica abbiamo individuato la frana entro cui passare e siamo sbucati nella sala. Appena visto il luogo, anche se personalmente non c’ero mai stato, è stato semplice riconoscere il posto che rappresenta la continuazione della Stoppani. In cima alla sala vi è una gigantesca trincea che termina su un pozzetto in frana, da cui in un lontano passato probabilmente proveniva un gigantesco torrente. Giunti alla frana ci siamo accorti che c’era aria e subito è iniziato lo scavo. Nel mattino in Stoppani era entrata anche la squadra di Antonio Premazzi, Luana Aimar (S.C.E.), Maurizio Aresi, Devis Magri, Giorgio Pannuzzo (G.S.B. Le Nottole) e Franco Malacrida (G.G.B.A.).

Dopo 10 minuti che scavavamo l’ARVA ha iniziato a suonare e abbiamo sentito i rumori degli altri. incredibile emozione, seguita da uno scavo frenetico in un ambiente decisamente brutto e instabile. Dopo alcune ore la voce era distinguibile benissimo, poi abbiamo visto le luci, poi ci siamo passati il materiale e infine SIAMO PASSATI!!!!!! Tra le urla e la gioia un sogno si è realizzato, la Stoppani ha giuntato con la Tacchi, portando il sistema ai 58 km attuali rilevati (47.5 di Stoppani e Fornitori +10.5km della Tacchi-Zelbio). Ora il sistema ha 7 ingressi e un’estensione di tutto rispetto sviluppandosi dal Cippei a Zelbio per quasi 7km! Ora manca da giuntare la Niccolina (5km) e il Cippei (1 km)!

Dopo la giunzione la nostra squadra si è diretta verso il campo base. Nel ritorno abbiamo avuto tempo anche di esplorare una breve galleria (che logicamente prosegue). Una breve pausa nanna al campo e poi ci siamo diretti all’uscita. Siamo usciti alle 10 accolti da un gelido vento in ingresso nella grotta. Gli altri dalla Stoppani sono usciti verso le 11.30.
Ciao
Andrea Maconi
INGRIGNA!

Nel gruppo presenti:
Associazione Speleologica Comasca
Gruppo Grotte Busto Arsizio
Gruppo Grotte Milano C.A.I. S.E.M.
Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole
Speleo Club CAI Erba