INGRESSO FORNITORI: LA GROTTA PIU’ LUNGA DI LOMBARDIA
di Luana Aimar, Alessandro Marieni, Marzio Merazzi; Antonio Premazzi (Speleo Club C.A.I. Erba) Andrea Maconi (Gruppo Grotte Milano C.A.I. S.E.M.)
Il sistema carsico della valle del Nosè
L’area è situata nella parte occidentale del Triangolo Lariano (Como, Lombardia), compresa tra i due rami meridionali del lago di Como. Tutte le valli della zona si presentano fortemente incassate, con profonde forre che proseguono sotto il livello del lago ed il drenaggio delle acque è diretto principalmente verso occidente. A circa 1000 metri di altezza si trovano una serie di piani costituiti da depositi glaciali, tra cui il principale è il Pian del Tivano. La differenza di quota tra le aree di alimentazione e le sorgenti note supera i 1400 metri, ma il potenziale carsico dell’area si ritiene sia molto maggiore in quanto le sorgenti principali sono situate presumibilmente al di sotto del livello del lago.
Il litotipo dominante dell’area è il Calcaree di Moltrasio (Lias Inferiore); il substrato roccioso si presenta quasi completamente coperto dai depositi quaternari.
La zona è caratterizzata da una struttura sinclinale con asse ESE-WNW (300° N) immergente verso WNW con una inclinazione di circa 10-20°.
Tutte le grotte della zona presentano una forte dipendenza dalla struttura geologica. Essa è caratterizzata da due sistemi principali di fratture: uno longitudinale ed uno trasversale rispetto all’asse della sinclinale. Lungo il sistema longitudinale (110-130° N) tendono a formarsi gallerie sub-orizzontali, spesso di grandi dimensioni, che svolgono la funzione di collettore e drenano le acque verso il lago. Lungo il sistema trasversale (20-30° N) si formano gallerie perpendicolari all’asse della sinclinale, spesso lungo le intersezioni con le superfici di strato, che convogliano le acque verso i collettori della zona assiale.
La storia
Le prime tracce di frequentazione degli ambienti ipogei più evidenti della zona risalgono all’epoca romana . In epoche nettamente più recenti esistono testimonianze di timidi tentativi di esplorazione, per arrivare negli anni ‘30 del secolo scorso all’organizzazione delle prime campagne esplorative ad opera del Gruppo Speleologico Comasco con obiettivo la grotta Tacchi. Dopo la pausa bellica le esplorazioni ripresero da parte di Gruppo Speleologico Comasco e Gruppo Grotte Milano sempre indirizzate verso il complesso Tacchi-Zelbio che alla fine degli anni ‘70 raggiunse i 6 Km di sviluppo. All’inizio degli anni ‘80 la ricerca si concretizzò finalmente anche in altre cavità con la disostruzione e la successiva esplorazione dell’Abisso di Monte Cippei, il Büs de la Niccolina e l’Abisso presso la Capanna Stoppani. Negli anni successivi le esplorazioni proseguirono dando vita ad un reticolo ipogeo che si rivelava mano a mano sempre più complesso. All’alba del 2000 il complesso carsico della Valle del Nosè era considerato una delle più importanti aree carsiche della regione. Al suo interno erano noti più di 20 Km di gallerie concentrate nelle quattro principali cavità prossime alla zona assiale (Tacchi-Zelbio, Bus de la Niccolina, Abisso di Monte Cippei, Abisso presso la Capanna Stoppani); a queste si aggiungevano altre cavità, alcune anche di notevole rilevanza (Betulla, Calati, Bus de la Colma Squarada) nella parte sud e pochi fenomeni di scarso rilievo nella parte nord. Le grosse novità sono cominciate con le esplorazioni dell’Abisso dei Mondi e di Obelix, due grotte che si aprono entrambe nella parte nord della sinclinale. Ma la vera novità degli ultimi anni è l’esplorazione di Ingresso Fornitori.
Ingresso Fornitori
Ingresso Fornitori è una cavità individuata da speleo del GGM all’inizio degli anni ‘90. La chiamarono così perché la ritennero un possibile accesso privilegiato ai rami più remoti dell’Abisso presso la Capanna Stoppani. (n.d.r. un tempo le grotte venivano citate coi nomi locali, o, in loro assenza, col nome della particolarità geografica più vicina. Oggi la cosa è raramente possibile, perchè in una piccola superficie si trovano molte grotte scavate artificialmente e quindi senza nome locale. Per cui gli esploratori assegnano dei nomi di fantasia.)
La disostruzione si rivelò complessa e così la frana che sbarrava la via a circa 40 metri dall’ingresso per lunghi anni non ricevette più visite. Tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo secolo sul Pian del Tivano vengono effettuate diverse esplorazioni, manca tuttavia il colpo grosso, quello che cambia le prospettive di tutta l’area. In questo clima speleologi vecchi e nuovi riprendono in considerazione lo scavo di ingresso Fornitori. Speleo Club Erba ed Associazione Speleologica Comasca concentrano i loro sforzi nella disostruzione. In quattro giornate di scavo la frana è superata e la grotta prosegue zigzagando lungo strato. Gli ambienti iniziali sono tutt’altro che confortevoli ma l’entusiasmo spinge gli esploratori a superare i laminatoi iniziali e a raggiungere il primo ambiente di ampio respiro della grotta: la Sala del Nodo. Da qui le esplorazioni proseguono contemporaneamente in due diverse direzioni. Verso monte viene risalito Rango Posta, importante ramo affluente che riversa nella sala una cascata. Verso valle, ignorato un pozzo di una trentina di metri che raccoglie le acque della grotta, vengono percorse delle belle gallerie fossili (Gallerie Motobecane) che sfociano in un vasto salone: l’Armagheddon. Della tanto sospirata Stoppani, per il momento non c’è neanche l’ombra, ma la grotta che si rivela agli occhi degli esploratori è di tutto rispetto. L’estate 2003 è comunque alle porte e le energie vengono dedicate ad altre aree carsiche.
Il ritorno in forze in Tivano avviene alla fine dell’estate. Innanzitutto viene individuato il punto in cui un importante ramo affluente giunge in prossimità della superficie esterna ed aperto un nuovo ingresso, grazie all’aiuto del Gruppo Grotte Milano. La nuova entrata permette di bypassare i laminatoi iniziali e rende enormemente più comoda la percorrenza. Quindi viene affrontato quello che si rivelerà una vera chiave di volta dell’esplorazione: il P30 “Rebonzo”. Il pozzo fino a quel momento è stato ignorato perché “marcio” e bagnato, ma una volta disceso permette agli esploratori di raggiungere un piano di gallerie di dimensioni inusitate: così tra la fine di Ottobre e l’inizio di Novembre si scatena una vera corsa esplorativa verso le regioni amonte che raddoppia lo sviluppo della grotta e conduce gli esploratori fino alle remote sale di Knorr e Australia. Quando le piogge dell’autunno rendono impercorribile il P30, la risalita in zona Armagheddon di un grosso arrivo d’acqua contro strato permette di accedere ad una nuova vasta regione: Afrika. Alla sommità dei nuovi rami esplorati vengono individuate diverse diffluenze che sembrano poter condurre in Stoppani. Più di una volta la giunzione sembra cosa fatta, ma all’ultimo momento sfugge sempre nascosta dietro intasi di argilla o meandrini impercorribili. Prima della fine del 2003 comunque Ingresso Fornitori raggiunge i 10Km, superando in sviluppo tutte le grotte dell’area.
L’inizio del 2004 è la naturale prosecuzione della stagione precedente e la grotta continua a crescere aumentando il suo sviluppo in tutte le zone indagate. Prendono corpo delle nuove zone, tra cui Felice Pasquale nel punto più remoto della regione di Knorr e Gatta Verbana, raggiunta con un traverso effettuato in Armagheddon. L’estate è alle porte e gli esploratori stanno già valutando la possibilità di dedicare le proprie risorse ad aree carsiche in quota più elevata, quando da una insignificante risalita alla sommità di Rango Posta si accede ad una nuova importante regione che si sviluppa sia in risalita (Marci, Marci+) che in discesa (Cripters, Crecchers) ricollegando con i rami alla base del P30. Le nuove esplorazioni riaccendono l’interesse e prima dell’estate c’è tempo per tornare in Australia e completare l’esplorazione ed il rilievo del piano di gallerie che conduce al salone.
Il ritorno nell’ambiente Tivanico dopo un’estate trascorsa in quota segna un passaggio fondamentale nell’esplorazione della grotta: in due sole settimane vengono esplorati e rilevati 2.5 km, principalmente nei grossi ambienti freatici che si diramano da Australia, a lungo celati da un passaggio sifonante. L’autunno 2004 non si rivela particolarmente fortunato come le stagioni precedenti. In particolare le numerose finestre che occhieggiano su Armagheddon, attraverso le quali si sperava di proseguire verso il lago, si rivelano avare di metri e ricche solo di riempimenti. Maggior fortuna hanno le uscite organizzate nei piani di gallerie alla base del P30. Durante una di queste, nel Dicembre 2004, il rilievo raggiunge i 20 km di sviluppo. All’inizio del nuovo anno, uno scavo alla partenza della regione di Knorr permette di accedere ai rami Gabriel Pontello, che nonostante la notevole circolazione d’aria che li interessa, non rivelano grandi prosecuzioni. Prima della fine dell’inverno nuove punte si recano nei freatici di Australia Open chiudendo numerosi anelli e sfiorando nuovamente la giunzione con la Stoppani.
Per una nuova esplorazione di un certo rilievo bisogna aspettare Dicembre, quando da un ramo in risalita (No Carburo) si accede ad un nuovo livello di gallerie freatiche (Santo Stefano). I primi mesi del 2006 vedono nuove esplorazioni anche nel ramo affluente dei Bambini Marci e nei rami più remoti di Felice Pasquale. I margini esplorativi diminuiscono velocemente anche in un labirinto come si è rivelato Ingresso Fornitori, anche se a Dicembre 2007 viene esplorato un chilometro di gallerie nuove nella zona di Australia.
Il 26 Gennaio 2008 con la forza dell’ostinazione ce la facciamo: riusciamo a collegare Fornitori con la Stoppani! È nato a questo punto il quinto sistema carsico più lungo d’Italia, con 35.6km di gallerie rilevate.
Conclusioni e prospettive
Alla fine degli anni ‘90 sembrava che il sistema della Valle del Nosè fosse ormai avaro di importanti esplorazioni. Le scoperte degli ultimi anni hanno completamente ribaltato le prospettive, rendendo evidente che le parti note sono solo una frazione di un sistema ben più vasto. Particolare interesse suscita la parte nord della sinclinale, un’area che, in base alla presenza di importanti sorgenti e all’analisi strutturale, si suppone ospiti un reticolo freatico parallelo a quello almeno parzialmente noto.
Per quanto riguarda Ingresso Fornitori, come si è già detto, dopo la sbornia esplorativa degli anni 2003-2005, i margini esplorativi si sono notevolmente limitati. In ogni caso rimangono tante le zone ancora da indagare e sicuramente molte di esse riveleranno nuovi ambienti.
Certamente la recente giunzione con la Stoppani renderà più facili da esplorare le remote gallerie di questa grotta.
Hanno partecipato all’esplorazione di Ingresso Fornitori: Speleo Club Erba, Associazione Speleologica Comasca, Gruppo Grotte Milano, Gruppo Grotte Saronno, Gruppo Speleologico Faentino, Gruppo Grotte Busto Arsizio, Gruppo Speleologico Valle Imagna, Speleo Club Valceresio, Speleo Club Valle Intelvi, Gruppo Speleologico I Tassi, Gruppo Speleologico CAI Varese, Gruppo Speleologico CAI Concaglio, Gruppo Speleologico Le Nottole, Gruppo Speleologico Pistoiese, Associazione XXX Ottobre, Gruppo Speleologico Urbinate, Gruppo Speleologico Piemontese, Speleologi Indipendenti…Credete veramente che me li possa ricordare tutti?
Ingresso Fornitori in numeri
- 35600 è la lunghezza (in metri) dello sviluppo spaziale di Fornitori rilevato fino a questo momento (data: 31 Gennaio 2008). Tuttavia bisogna tenere in considerazione che almeno altri 2 chilometri di grotta sono stati esplorati ed attendono ancora di essere rilevati.
- 369 è la massima profondità (in metri) di Fornitori, raggiunta in corrispondenza di un sifone al fondo di una diffluenza nei pressi del Salone di Australia. In realtà il dislivello complessivo della grotta è maggiore poiché un ramo presenta un andamento positivo rilevato fino a + 75.
- 1335 sono i metri di sviluppo di Fornitori dal punto più a Est (Diffluenza Sabbiosa di Australia Open) a quello più a Ovest (Ramo Nestlè), ovvero il suo spostamento effettivo.
- 3 sono i saloni principali della grotta: l’Armagheddon, il primo ad essere scoperto, e non molto distante da esso Afrika, punto di partenza di numerosi rami. Ma il più grande e spettacolare è decisamente il Salone di Australia.
- 2 (purtroppo solo 2!) sono gli ingressi percorribili di Fornitori. Di fatto però ne viene usato uno solo perché l’altro ingresso costringe gli speleologi di turno a misurarsi con il famigerato “Laminatroio”, un laminatoio molto stretto, lungo e bagnato.
- 160 sono i camini contati fino ad ora. Di questi 120 sono già stati esplorati (oltre 60 camini sono stati risaliti dal solo Carlo Civillini!!!), mentre per i rimanenti 40 la storia è ancora tutta da scrivere.
- 52 sono gli anelli chiusi durante il rilievo di Fornitori. Il fatto che la maggioranza di questi anelli si chiudano con un margine d’errore minimo o quasi nullo ci testimonia che il rilievo della grotta eseguito fino ad ora può essere considerato molto attendibile. I due anelli più lunghi collegano le regioni Knorr-Gatta Verbana e Cripters-Ramo del Vento.
- 7 sono le punte esplorative in cui si è superato il chilometro di esplorazione, mentre in almeno altre 10 l’esplorazione ha superato la soglia dei 500 metri.
- 1360 metri sono il record di rilievo effettuato da un’unica squadra in un’uscita presso il ramo di Australia Open. In quell’occasione però l’esplorato raggiungeva quasi i due chilometri!
- 0 ASSOLUTO è il numero di persone che si sarebbe aspettato una simile esplorazione quando appena quattro anni fa Ingresso Fornitori era uno dei tanti buchi soffianti in Pian del Tivano!
Bibliografia
Aimar L., Maconi A., Mantonico S., Marieni A., Merazzi M., Premazzi A., Tognini P. 2006: “ Tra i due rami del lago di Como” in Speleologia n° 55, pagg. 14-27
Bini A., Merazzi A., Merazzi M., Montrasio D., Tognini P., Zuccoli L., 2002: “Grotte in provincia di Como”, Edlin, Milano
Ferrari G., 2004: “Aggiornamenti Tivanici (2000-2004)” in “Il Grottesco” n° 54, rivista del Gruppo Grotte Milano C.A.I. S.E.M., pagg. 5-16, Milano
Mantonico S., 2005: “Ingresso Fornitori” in “Lombardia dentro - Studi, esplorazioni, emozioni, sudore, fatica, fango e imprecazioni nelle maggiori grotte lombarde”, Vol. 1 Bergamo, Sondrio, Varese, Como. A cura di Buzio A., Pozzo M., pubblicato in proprio